Il circuito dell’informazione giornalistica lega parte della sua attenzione all’agenda politica dei vari governi che si succedono, si sa.

D’altra parte l’estate è sempre un periodo avaro di grandi scoop, ed anche le cronache di ‘ordinaria amministrazione’ possono rivelarsi fonte preziosa per farcire di notizie testate e riviste.

Oppure si tratta semplicemente di una notizia ‘normale’, che non ha nulla a che fare con Renzi e il suo governo che vuol dare il senso dell’efficienza pubblica, ma che anzi testimonia di un paese legale che vive e lavora come se l’Italia fosse ‘un paese normale’.

Sto parlando della notizia riportata dalla stampa nazionale, ma poi distillita anche in quasi tutte le agenzie e le testate locali, della maxi operazione di portata nazionale messa in piedi dalla Polizia Stradale nelle settimane calde dell’estate italiana del 2014, tra la metà di luglio e la prima decina di giorni di agosto.

Oltre settecento pattuglie in tutta Italia hanno operato fermi e controlli a tappeto, elevando contravvenzioni e disponendo sequestri nei casi in cui l’automobilista risultava mendace o del tutto sprovvisto dei necessari documenti.

Tra le irregolarità più presenti, nell’ambito dei controlli estivi, c’è proprio l’assenza della copertura assicurativa obbligatoria per la responsabilità civile dell’auto.

Il 23 per cento di oltre 2000 violazioni sanzionate in tutta Italia hanno interessato proprio la Rc Auto, come avevano previsto anche le forze dell’ordine al momento della pinificazione strategica dell’operazione di controllo su scala nazionale.

I dati macroscopici fotografano un paese in cui il numero di veicoli supera di gran lunga quello dei tagliandi assicurativi: e, complice la crisi, la RC Auto sembra essere uno di quei costi cui alcuni italiani, irresponsabilmente, credono di poter rinunciare.

Il dato sembra essere omogeneo su base nazionale.

Scorrendo le veline locali degli ultimi giorni possiamo trovare i numeri della maxi operazione declinati su base locale, ma tutti tristemente aderenti al quadro generale.

Si va dalle 230 violazioni, e poco meno di 30 sequestri, della Puglia, alle 280 violazioni del Piemonte, alle centinaia di denunce di irregolarità della Val d’Aosta.

Nel Lazio, e a Roma in particolare, le sanzioni emesse non sono certo meno numerose.

pizzardoni

Pare che su questo aspetto, l’irregolarità/illegalità in ambito automobilistico, gli italiani siano davvero tutti uguali.

Ben vengano quindi quegli operatori pubblici, come in questo caso la Polizia Stradale che ha ben fatto il proprio dovere, e quei giornalisti che trovano il tempo per riportare all’attenzione pubblica ciò che davvero conta, in un paese normale, sottraendolo ai gossip da tribuna politica che tanto appassionano gli italiani.

Come è stato anche quest’estate con il discusso e paparazzato iter parlamentare della riforma del Senato.

Al di fuori, e nonostante quella dimensione pubblico/politica di stampo televisivo, anche per chi si occupa di giornalismo esiste pur sempre lo spazio e l’interesse per la vera cronaca di un paese e di una società ‘reale’, quella italiana, oggi più che mai in crisi e più che mai sottorappresentata e distante dalle sue classi dirigenti e dalla politica nel suo complesso.