Raffaello Sanzio, appena venticinquenne, viene chiamato a Roma per la più grande commissione possibile ai suoi tempi, la decorazione delle stanze vaticane volute da papa Giulio II.

La prima opera nella prima stanza vaticana, quella della Segnatura, è la “Disputa del sacramento” del 1509.

Raffaello - Disputa del Sacramento

Ogni affresco della stanza corrisponde ad una “facoltà”, quella della disputa corrisponde alla Teologia, rappresentata dal Sanzio anche in una impersonificazione sul tondo del soffitto.

La stanza della Segnatura era in origine una biblioteca, perciò i temi rappresentati dal pittore avevano come fine quello di rappresentare le materie di studio umanistico, in particolare la Teologia come già detto, la Filosofia, la Poesia e la Giurisprudenza.

La teologia inizia il ciclo, e lo stile per quanto comunque innovativo, risulta meno “moderno” rispetto alle altre invenzioni stilistiche adottate dal pittore nelle opere successive.

Ma analizziamo l’opera: la composizione è divisa in due parti principali. La parte superiore ha una serie di personaggi in semicerchio che poggiano su una base di nuvole, sono su un piano più alto e rappresentano la chiesa trionfante, al centro vi è Cristo, ai suoi lati la Madonna e Giovanni battista, e sopra di lui Dio Padre nell’atto di benedire. Al centro nella parte inferiore c’è l’ostia sacra, il punto più importante di tutta la scena, fulcro psicologico e prospettico di tutta la composizione. Sotto vi è la chiesa militante.

Guardando i numerosi studi per la disputa del sacramento è possibile notare i cambiamenti che man mano ha introdotto Raffaello prima di arrivare al risultato finale; infatti se la struttura complessiva ricorda le pale d’altare divise per piani, per ordine di significato, la novità sta nel movimento dei personaggi in primo piano, che con le loro espressioni e movenze esprimono con maggiore intensità il sentimento stesso della “disputa”.

Questo tratto caratteristico viene a Raffaello grazie all’insegnamento delle opere di Leonardo e sarà maggiormente accentuato nell’opera appena successiva a questa, la “Scuola di Atene. Il titolo dell’opera è attribuito a Vasari ed erroneamente gli si potrebbe dare un significato “negativo” per la parola “disputa”, come se ci fosse un conflitto tra la parte superiore e quella inferiore, in realtà probabilmente in origine il titolo dell’opera era “il trionfo della chiesa” o qualcosa di simile, e la reazione dei personaggi intorno all’ostia sacra sta nella domanda sul mistero dell’eucarestia del corpo di cristo.