Molto spesso c’è una netta differenza tra l’arte esposta nei musei e quella di strada: la street art talvolta, ancora oggi, viene considerata opera di vandali che deturpano la città e il bene collettivo.

Non lo si può certo dire per Tor Marancia, zona periferica ad un passo dalla Colombo, dove è nata un’iniziativa che riconverte un lotto di case popolari in opere d’arte uniche ed originali.

Questo gruppo di palazzi infatti, è diventato un museo a cielo aperto che mostra ancora una volta che la street art può essere un mezzo validissimo per rendere la periferia un luogo di bellezza che allontana il degrado e crea cultura.

Satone - Cascata di parole

Satone, Cascata di parole.

Big city life” è il nome del progetto curato da Francesca Mezzano, Stefano Antonelli, Gianluca Marziani ed è stato realizzato da 20 artisti provenienti da tutto il mondo:
Gran Bretagna, Stati Uniti, Portogallo, Italia, Hon Kong, Francia, Argentina, Australia, Germania e Cile.

Questa esperienza è importante anche per dare visibilità a questo tipo di arte contemporanea che è strettamente legato all’ambiente in cui si realizza.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra gli artisti, gli abitanti del quartiere e i ragazzi che frequentano le scuole della zona. Insieme si sono confrontati sui temi da realizzare, gli artisti hanno ascoltato le storie degli abitanti e si sono fatti ispirare dalla reale vita quotidiana di chi vive a Tor Marancia.

Questo ha significato socializzare, capire lo spazio e dare vita ad un progetto per il bene di tutti.

La pittura si fonde all’architettura e all’ambiente circostante con grande armonia.

Undici palzzine dipinte con 20 murales, completati in settanta giorni di duro lavoro; gli artisti hanno lavorato ininterrottamente mentre il materiale gli è stato offerto dall’azienda Sikkens: 974 bombolette spray e 764 litri di vernice resistente agli agenti atmosferici.

Camminando per le piccole vie che collegano questo gruppo di case popolari, ogni facciata offre una personale immagine, ognuna diversissima dall’altra. È come trovarsi in una galleria a cielo aperto con opere a grandezza monumentale, misurano tutte 14 metri di altezza.

Seth - Il bambino redentore

Seth, Il bambino redentore.

Il primo murales che si incontra su viale di tor marancia è di Seth, artista francese. Si intitola “IL BAMBINO REDENTORE”: un bambino gigantesco sale una scala disegnata con gessetti, sotto di lui qualche matita colorata è appoggiata a terra. Piena di poesia, l’immagine di Seth ci riporta alla tematica dell’infanzia e dell’immaginazione.

Domenico Romeo - Alme sol invictus

Domenico Romeo, Alme sol invictus.

Tra gli italiani c’è Domenico Romeo con l’opera “ALME SOL INVICTUS”. Il sole come simbolo di rinascita potrebbe essere strettamente legato al significato del progetto. Nonostante lo spazio angusto e in parte coperto dalla presenza delle piante, l’immagine risalta senza alcuna fatica.

Diamond - Hic sunt hadamantes

Diamond, Hic sunt hadamantes.

Altro street artist italiano è Diamond con l’opera “HIC SUNT ADAMANTES” in stile art noveau, dove una donna addormentata stringe tra le mani un diamante, circondata da un verde drago.

Jerico - Distanza tra uomo e natura

Jerico, Distanza tra uomo e natura.

Molte altre le immagini ricche di significato, come l’opera di Jerico, “DISTANZA TRA UOMO E NATURA”, una riflessione necessaria sul rapporto tra uomo e ambiente che lo circonda.

Non c’è solo decorazione quindi, ma necessità di comunicare qualcosa di profondamente sentito dagli abitanti delle periferie e non solo.
Come in molte metropoli la distanza tra il centro e la periferia è sempre più accentuata, in questo caso l’arte è il ponte necessario per avvicinarle.

Informazioni

Big city Life ! 999Contemporary: www.bigcitylife.it
Indirizzo: via di Tor Marancia, 63. Roma.