Per anni, noi romani, abbiamo sperato che il progetto dell’ampliamento della linea metro non fosse solo un miraggio ma una concreta possibilità. Le altre capitali europee (nessuna esclusa) sul piano dei trasporti pubblici sono sempre state all’avanguardia rispetto all’Italia e più propriamente alla capitale d’Italia, Roma. Perfino Napoli vanta una linea metropolitana tutta da invidiare.

A rallentare l’apertura della metro C è stato il solito ‘problema’: l’enorme patrimonio archeologico che piano piano rinveniva durante l’esplorazione sotterranea.

Appena lo scavo riprendeva, ecco che apparivano anfore, statue, reperti di ogni tipo.
Un patrimonio immenso e senza dubbio importantissimo.

percorso metro C roma

Il tracciato della metro C preso da sito: metrocspa.it.

In questi giorni qualcosa è cambiato e finalmente si intravede il frutto del lavoro di questi anni.
Su Repubblica sono uscite le prime immagini della nuova fermata a San Giovanni che sarà completamente operativa nell’autunno 2017.
Con grande sorpresa si può ammirare la nuova stazione museo, nella quale gli studiosi sono riusciti a conciliare all’interno di uno spazio pubblico, in genere piuttosto anonimo, il frutto di nuove scoperte archeologiche con un allestimento che consente a tutti, stranieri e non, di comprendere di più sulla storia di questa città e delle sue infinite stratificazioni.

A Rossella Rea, archeologa e direttrice degli scavi, dobbiamo questa realizzazione ossia la volontà di restituire quel “viaggio nel tempo” che tanto studio ha riportato alla luce.
Un viaggio del tempo che è come una consapevolezza che spesso noi romani dimentichiamo forse perchè troppo abituati alle meraviglie che ci circondano.

Scendendo sotto terra possiamo vedere allestite una serie di pannelli illustrativi, in inglese e in italiano, che spiegano i reperti ritrovati e la fervente attività dei romani nel corso dei secoli in quel luogo.
Una linea del tempo tracciata percorrendo a ritroso l’età contemporanea fino all’età preistorica.

Gli ideatori del progetto non vogliono parlare di museo stazione ma piuttosto di stazione narrante; un luogo di racconto che esplicita la peculiarità di questa zona confrontandola parallelamente e storicamente con quello che nello stesso periodo avveniva a Roma.

La zona di San Giovanni faceva parte del suburbio di Roma nel quale venivano coltivati molti prodotti agricoli che poi erano ridistribuiti al centro della città.

Nel 2012 è stata scoperta una vasca per l’irrigazione dei terreni, molto ampia, che raccoglieva l’acqua dal corso “Acqua Cabra”, ora scomparso, per distribuirla ai vari terreni agricoli circostanti con un sofisticato metodo d’irrigazione. Questo bacino è considerato il più grande bacino idraulico dell’età imperiale. Oltre a questo sono molti i ritrovamenti, anche di tipo organico, ad esempio degli antichi noccioli di pesca, un frutto molto coltivato in questa zona.

Ma oltre alle scoperte, di cui qui abbiamo solo in parte accennato, quando la metro C sarà davvero utile per la città come collegamento tra un quartiere e l’altro? La prosecuzione dei lavori continua ma ancora nulla si sa sulle altre aperture delle stazioni metro.

La nuova metro San Giovanni si prospetta come un’occasione per comprendere un po’ le ragioni di questo ritardo anche se la speranza più viva è che tutta la nuova metro C sia al più presto una risorsa per il trasporto pubblico di Roma.