La basilica di San Pietro in Vaticano (il cui nome completo Papale Arcibasilica Patriarcale Maggiore Arcipretale di S. Pietro in Vaticano è poco usato dai romani, che la chiamano affettuosamente “cuppolone”) è la più importante basilica cattolica del mondo (forse assieme a San Giovanni in Laterano), il fulcro della storia cristiana di Roma e il luogo in cui vengono svolte molte delle più importanti manifestazioni cattoliche, anche per la vicinanza con la residenza papale (il Palazzo Apostolico), tra cui le celebrazioni del Natale e della Pasqua.
La tradizione vuole che Pietro, uno dei dodici discepoli di Gesù, ritenuto dai cristiani il primo Papa, sia stato sepolto dove ora sorge la basilica.
Una prima basilica, l’Antica basilica di San Pietro in Vaticano, fu costruita sotto l’imperatore Costantino I; non abbiamo conoscenza di com’era esattamente l’edificio ma abbiamo alcuni disegni che testimoniano che già nel IV secolo fosse un edificio particolarmente grande.
Questa basilica venne demolita e venne iniziata costruzione nel 1506, sotto il pontificato del Papa Giulio II, della grande basilica che oggi è possibile ammirare in Vaticano.
Egli aveva in mente un grande progetto e chiamò vari architetti tra i più importanti del rinascimento per realizzarlo. I lavori vennero affidati nel 1505 a Donato Bramante. Tuttavia i lavori rallentarono molto dopo la morte del pontefice (1513) e dell’architetto (1514). Subentrarono a Bramante, prima Raffaello Sanzio, Giuliano Da San Gallo e Fra’ Giocondo, poi Michelangelo che tornò alla soluzione proposta da Bramante di una pianta centrale con una grandissima cupola al centro, elemento fondamentale della basilica.
Senza seguire nel dettaglio le complesse vicende di costruzione, possiamo comunque ricordare che, nel periodo della controriforma lavorarono alla basilica Giacomo Della Porta e Carlo Maderno. I lavori si conclusero in periodo barocco con Gian Lorenzo Bernini che finalmente progettò la splendida piazza ovale circondata da due braccia di colonnati che finiscono dove sbocca la grande via della Conciliazione (1936-1950) che collega la piazza al lungotevere. La piazza, per la sua particolare forma, sembra abbracciare simbolicamente i fedeli di tutto il mondo e di tutte le nazioni.
I lavori per la basilica vennero conclusi nel 1626, quelli della piazza nel 1667.
La cupola di San Pietro è di poco inferiore a quella del Pantheon, la più grande di tutta Roma, la sua grandezza è di 23000 mq di cui 15160 calpestabili.
La grandiosa opera di costruzione non poteva non colpire i romani. La fabbrica di San Pietro indica ironicamente ancora oggi, nel gergo comune, un lavoro perennemente in cantiere. Anche i termini gergali “auffa” e “auffo”, che indicano le persone che vogliono ottenere bene o servizi gratuitamente, devono il loro utilizzo al periodo di costruzione della basilica. Essi riprendono infatti la sigla A.U.FA. (Ad Usum FAbricae) con cui erano contrassegnati i materiali che, destinati alla basilica, erano esenti da dazi.