Secondo la leggenda nel 510 a.C i romani gettarono nel Tevere i depositi di grano dei Tarquini misti a delle pietre che servivano a mandarli a fondo. La quantità del grano era tale che si formò un terrapieno, nucleo originario dell’isola tiberina. Questo gesto leggendario sottolinea l’odio nutrito dai romani nei confronti degli ultimi monarchi.
La caratteristica forma dell’isola, che ricorda una nave, venne costruita artificialmente in un secondo momento. Roma fu colpita da una pestilenza e poichè la medicina locale non era adeguata a porvi rimedio, si decise di inviare un’ambasceria nel tempio di Esculapio ad Epidauro. La nave tornò con a bordo un serpente, simbolo del dio della medicina, che scivolò dalla nave e si insediò nell’isola tiberina. I romani lessero questo avvenimento come un segnale ed eressero nell’isola un tempio al dio Esculapio. La forma dell’isola venne costruita artificialmente in ricordò della barca del serpente. La nave del serpente si incaglio e pezzi di essa vennero inglobati nel travertino utilizzato nel modificare la forma dell’isola. Venne eretto anche un obelisco, a simboleggiare l’albero della nave, e due ponti, il ponte Cestio e il ponte Fabricio, a rappresentare gli ormeggi.
Oltre che tiberina l’isola veniva chiamata “Lycaonia”, perchè in argolide esisteva un tempio di Esculapio e “Sacra”, per la presenza del tempio.