Piazza Barberini è una delle più importanti piazze del centro di Roma.

Punto di raccordo tra via Veneto, via Nazionale e via del Corso la piazza è oggi quasi ininterrottamente affollata dal traffico locale a cui si aggiungono numerosi turisti, alcuni (pochi) residenti e i ragazzi che vanno al cinema Barberini o nelle scuole del centro. Soprattutto in alcune ore del giorno, è davvero difficile godere della bellezza di questa piazza.

Non è sempre stata così, ovviamente. Ecco una foto del non lontano 1925:

Piazza Barberini nel 1925

La piazza deve il suo nome a Palazzo Barberini che si trova su via delle Quattro Fontane ed è sede sia della Galleria Nazionale di Arte Antica che dell’Istituto di Numismatica.

Realizzato su progetto di Carlo Maderno (a cui nel 1629 subentrò Bernini), Palazzo Barberini testimonia la ricchezza di una delle più influenti famiglie di Roma.

Tornando alla Piazza, essa è divenuta celebre per la presenza di due famose fontane: la Fontana del Tritone e la Fontana delle api.

Fontana del Tritone

La Fontana del Tritone venne realizzata nel 1642-1643 da Gian Lorenzo Bernini e raffigura un Tritone, un figlio di Poseidone secondo la mitologia greca, poggiato con le ginocchia coperte di squame su una conchiglia, sorretta da quattro delfini.

Il riferimento ai Barberini è in alcune piccole api raffigurate tra le code dei delfini. Le api erano infatti il simbolo araldico dei Barberini.

Fontana del Tritone

E’ proprio alludendo allo stemma dei Barberini che Bernini realizzò la cosiddetta Fontana delle Api. Costruita nel 1644 su commissione di Papa Urbano VIII (Maffeo Vincenzo Barberini) la fontana venne rimossa dal luogo originario nel 1865 per questioni urbanistiche. Venne quindi smontata e conservata in uno dei depositi del Comune.

Fontana delle api

Quando si decise di ricostruirla e situarla all’angolo tra Piazza Barberini e via Veneto, ci si rese conto che molti dei pezzi originali erano andati perduti. Ne venne quindi ricostruita una copia, commissionata a Adolfo Apolloni. La fontana venne “riconsegnata” alla città solo nel 1916.

Bernini Fontana delle api