Attore, regista, sceneggiatore, comico: difficile dire in cosa Carlo Verdone, uno dei personaggi più amati del cinema italiano, nato a Roma nel 1950, eccelle, così come è difficile scegliere quale sia il suo film migliore, visti i tanti successi nel corso della sua carriera e la miriade di personaggi che sono entrati nel nostro immaginario quotidiano.

Figlio del noto storico del cinema Mario Verdone, docente universitario e a lungo attivo nel mondo del cinema sperimentale, la vita di Carlo Verdone, così come quella di suo fratello Luca e di sua sorella Silvia, è sempre stata legata al cinema, a partire dalle sue prime esperienze già da adolescente con cortometraggi sperimentali e che prosegue con il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Esperienze che proseguono poi anche nel campo del teatro, che fanno emergere le sue doti vocali, il suo talento per le imitazioni e il suo geniale trasformismo, e che lo portano negli anni Settanta alle prime aiuto regie, alle prime apparizioni in alcuni film e alla regia di documentari didattici.

Carlo Verdone - IRoma

È nel 1977 che lo spettacolo teatrale Tali e quali porta all’attenzione del pubblico i suoi mirabolanti personaggi che poco dopo lo faranno conoscere anche al pubblico del piccolo schermo con la partecipazione a trasmissioni quali Non stop. Seguiranno da quel momento collaborazioni con grandi del cinema quali Sergio Leone, sceneggiatori come Leo Benvenuti e Piero de Bernardi, Paolo Plastino e Francesca Marciano e produttori tra i maggiori del panorama cinematografico.

Nel 1980 si sposa con Gianna Scarpelli, con la quale ha due figli, Giulia (che appare nei film Al lupo al lupo e Viaggi di nozze) e Paolo (apparso in Grande, grosso e… Verdone, in Io, loro e Lara e che avrà un ruolo più rilevante in Posti in piedi in paradiso), dalla quale si separerà nel 1996.
Moltissime le pellicole da lui scritte, dirette e interpretate di cui nessuna in pratica mai etichettata come flop, e film quali l’omaggio ad Alberto Sordi Alberto il Grande, con la co-regia di suo fratello Luca, e, nelle vesti di attore e sceneggiatore, in film quali In viaggio con papà di Alberto Sordi e come attore in pellicole come La grande bellezza di Paolo Sorrentino.

Come non vedere e rivedere film come Un sacco bello, il suo esordio sul grande schermo nel 1980; Bianco, rosso e Verdone del 1981; Borotalco del 1982; Acqua e sapone del 1983; I due carabinieri del 1984; Troppo forte del 1986; Io e mia sorella del 1987; Compagni di scuola del 1988; Il bambino e il poliziotto del 1989; Stasera a casa di Alice del 1990; Maledetto il giorno che t’ho incontrato del 1992 e, sempre dello stesso anno, Al lupo al lupo; Perdiamoci di vista del 1994; Viaggi di nozze del 1995; Sono pazzo di Iris Blond del 1996; Gallo cedrone del 1998; C’era un cinese in coma del 2000; Ma che colpa abbiamo noi del 2003; L’amore è eterno finché dura del 2004; Il mio miglior nemico del 2006; Grande, grosso e… Verdone del 2008; Io, loro e Lara del 2010 (che Verdone ha dedicato a suo padre); Posti in piedi in paradiso del 2012; Sotto una buona stella del 2014; L’abbiamo fatta grossa del 2016; Benedetta follia del 2018.

Per quanto riguarda Si vive una volta sola, girato nel 2019, la cui uscita era prevista per il febbraio 2020, c’è da dire che ancora in sospeso a causa della chiusura delle sale cinematografiche a causa del Covid-19.
All’attivo, inoltre, anche due regie rossiniane, Il Barbiere di Siviglia nel 1991 e La Cenerentola nel 2012, così come diversi doppiaggi, compresa La Gabbianella e il Gatto di Enzo D’Alò, dove ha dato la voce al gatto Zorba. Da ricordare anche il documentario Carlo! a lui dedicato da Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni, prodotto da Marco Belardi e presentato nel 2013 al Festival di Roma.

Una carriera costellata da un gran numero di premi e riconoscimenti e celebrata anche da molti autori che hanno pubblicato libri su di lui, nonché raccontata da lui stesso in volumi quali La casa sopra i portici, edito da Bompiani nel 2012, immancabile per chi vuol scoprire tutti quegli aspetti anche privati che hanno formato la sua poliedrica vita e carriera (chi non conosce infatti Verdone anche come batterista e grande appassionato di medicina e di musica rock) che ben sa raccontare in tono ironico e disincantato non solo le tante sfaccettature del nostro Paese, ma anche gli aspetti tragicomici della vita di ognuno di noi.